Detenzione di un'arma: verso una maggiore responsabilizzazione dei proprietari
Sono circa 1.100.000 gli italiani in possesso di regolare permesso per detenere o trasportare un'arma: cacciatori, guardie giurate, persone che ne fanno richiesta per difesa personale o per uso sportivo come per il tiro a volo. Un vero e proprio esercito di proprietari di strumenti che se da una parte possono essere funzionali al fine di utilizzo, dall'altra possono generare numerosi problemi, soprattutto di sicurezza personale.
Più di 1 italiano su 2, il 56,2%, utilizzerebbe un'arma per difendersi: a dirlo sono i dati del 30° Rapporto Eurispes Italia che fanno una fotografia delle volontà del Paese, ma che si scontrano con i dati reali: per la difesa personale ad oggi le licenze in circolazione sarebbero intorno alle 18mila. A lanciare l'allarme sulle reali dimensioni del fenomeno, tuttavia, è l'Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e le Politiche di Sicurezza e Difesa secondo cui una "scorciatoia" usata spesso per detenere un'arma è la licenza venatoria o quella sportiva. Se per la difesa personale servono infatti requisiti particolari come lavorare in scenari a rischio (gioiellieri, guardie giurate ecc...), per ottenere diverse licenze l'iter è più snello.
L'altra faccia della medaglia - Nessun'arma è pericolosa in sé, dipende da chi la impugna. Sebbene la legge preveda controlli psicologici e l'assenza di reati nel casellario giudiziale, difficilmente si può prevedere la complessità della mente umana. Succede così che le tragedie correlate ad un uso improprio di un'arma siano in aumento, con numeri che in Europa nel 2017 hanno sfiorato i 7mila decessi. In Italia, secondo i dati di Flemish Peace Institute, a causa dei proiettili muore in media 1,1 persona ogni centomila abitanti ovvero tra gennaio e dicembre il nostro Paese conta più di 650 vittime tra suicidi e omicidi.
Altra criticità è rappresentata dalla tracciabilità delle armi che spesso in passato sono "scomparse" dalle mani dei legittimi proprietari salvo riapparire anni dopo in possesso di associazioni a delinquere o pregiudicati.
Le nuove normative europee
L’Italia si adegua alla normativa europea in materia di armi, adottando la direttiva europea 2017/853 del Parlamento europeo e del Consiglio. Il testo, non ancora pubblicato integralmente, mira a risolvere le due criticità sopra presentate attraverso una maggiore regolamentazione della detenzione di armi. Secondo quanto riportato dal sito del Ministero dell'Interno la misura mira ad “armonizzare le condizioni di circolazione delle armi da fuoco e delle loro componenti essenziali all’interno dell’Unione e impone alle legislazioni degli Stati membri di adottare precise cautele".
La famiglia dovrà essere informata - Chiunque possegga un'arma da oggi deve informare il proprio nucleo familiare o chi condivide lo stesso tetto anche in assenza di ufficializzazione del rapporto, ad esempio matrimonio o unione civile. L’interessato dovrà fornire una “autocertificazione obbligatoria, per ottenere il nulla osta all’acquisto di armi, una precauzione in verità già prevista dal decreto legislativo 204 del 2010 ma che ora verrà finalmente messa in pratica dopo anni di "dimenticatoio".
Acquisti online di armi, regolamentazione ma con delle restrizioni - Il mercato dello shopping online riguarda inevitabilmente anche le armi. In attesa del documento ufficiale il Ministero ha specificato che le novità riguarderanno anche l'acquisto sul web di armi che, stando a quanto specificato sul sito, seguiranno procedure strette: chi acquista dovrà avere regolare licenza e dovrà mostrarla alla consegna della merce ad un inermediario autorizzato.
Tracciabilità dell'arma dall'acquisto alla distruzione - Un’altra novità fondamentale che verrà introdotta dal decreto armi è la “tracciabilità delle armi per conoscere in modo certo la data di fabbricazione e distruzione dell’arma” allo scopo di “individuare, indagare e analizzare la fabbricazione e il traffico illeciti”. Verranno dunque creati e organizzati archivi centralizzati dove registrare “tutte le informazioni relative alle armi da fuoco necessarie alla loro identificazione”. Dati come “il tipo, la marca, il modello, il calibro e il numero di serie di ciascuna arma da fuoco”, “i nomi e gli indirizzi dei fornitori e degli acquirenti o dei detentori dell'arma da fuoco, insieme alle date pertinenti”, e “qualsiasi trasformazione o modifica apportate a un'arma da fuoco”. Un modo per conoscere a fondo i dettagli della "vita" di ogni arma e arginare il fenomeno della sommersione di armi.
I consigli degli esperti
Un'arma in casa non sempre significa maggiore sicurezza. Maneggiare un'arma è rischioso, soprattutto in situazioni di stress o alterazione psicofisica. Per questo è necessario valutare con attenzione se comprare un'arma da tenere nell'abitazione nella quale vivono i nostri stessi famigliari. Se si decide di procedere all'acquisto, oltre alle regole stabilite dalle normative per ottenere il porto d'armi, è necessario seguire i consigli degli esperti.
- Conservare le armi in un luogo sicuro - Le armi devono essere riposte in un luogo il cui accesso sia interdetto a minori o persone non autorizzate, come una stanza chiusa o un armadio blindato.
- Non risparmiare sulla manutenzione - Un malfunzionamento può essere fatale. Le armi moderne sono dotate di sistemi di sicura per ridurre al minimo gli incidenti, tuttavia senza un'adeguata manutenzione queste garanzie vengono meno, minando la nostra incolumità.
- Denunciare immediatamente il furto di un'arma - In caso di sottrazione illecita di arma denunciare immediatamente alle Autorità, diversamente si può essere ritenuti responsabili dell'incauta detenzione.
- Non fare gli eroi - Nel nostro immaginario siamo abili pistoleri ma la realtà è ben diversa dal poligono. Lo stress provocato da un'intrusione nella nostra abitazione ci rende meno precisi e razionali. Oltretutto puntare un'arma ad uno sconosciuto può provocare una reazione inaspettata ed estremamente violenta. Nei migliori poligoni del Paese vengono fatti corsi per la gestione di un'arma da fuoco in situazioni estreme, se non si è sicuri al 100% di essere in grado a gestirne gli effetti è sempre meglio affidarsi ad un formatore professionale o a dei professionisti della sicurezza che sappiano proteggervi, come le Forze dell'Ordine o un servizio di Vigilanza Privata.