Cresce il mercato delle armi nel mondo. Gli ultimi dati, quelli del 2017, parlano di un giro d'affari di 1739 miliardi di dollari. Un gigantesco business in cui le aziende italiane la fanno da protagoniste: il 2,5% delle produzioni sono Made in Italy, con una fetta di mercato del 2,5% sul totale (la nona in tutto il mondo).
Le armi tuttavia non sono giocattoli, proprio per questo quasi tutti i Paesi del mondo si sono dotati da tempo di norme per controllarne il possesso. Abbiamo fatto una panoramica mondiale sulla detenzione privata delle armi cercando di capire come all'estero sia vissuto il fenomeno e quali siano i fattori culturali che ne influenzano l'espansione.
In Europa: svizzeri e finlandesi i più armati
Elvetici e scandinavi sono fra i più grandi possessori di armi nel Vecchio Continente. A spiegare il perché è il committente dello studio che cita questi stessi dati, il Flemish Peace Istitute, che sottolinea come i due casi dipendano da situazioni sociali molto particolari.
In Svizzera il servizio militare dura formalmente per molti anni. Terminato l'addestramento sul campo i cittadini elvetici restano infatti difensori attivi della patria e, se rispettano i rigidi requisiti di legge, devono detenere l'arma di servizio nella propria abitazione. Anche per questo nella classifica dei possessori di armi da fuoco gli svizzeri sono fra i primi, il 27% degli elvetici ne tiene una.
Norme molto rigide anche in Finlandia, dove le armi sono diffuse tra il 37% degli abitanti nonostante possano essere usate in casi limitatissimi e quasi mai portate con sé. Il fattore che ne determina alte percentuali di possesso è senza ombra di dubbio la caccia, vero e proprio sport nazionale.
Nelle posizioni alte, e per ragioni simili a quelle finlandesi, troviamo anche la Norvegia (26%) e l'Islanda (23,5%). Tra i Paesi mediterranei spicca in alto la Grecia con il 20,6% di cittadini in possesso di un'arma (quinta posizione in Europa), mentre l'Italia è al decimo posto con un 12% di tasso di detenzione.
Tra i meno armati ci sono invece i sudditi di Sua Maestà, la Gran Bretagna infatti si ferma ad un 6% di privati cittadini che tengono un'arma, seguita dai Paesi Bassi con il 4,8%. Ultima in classifica la Polonia, con solo il 4,4% degli abitanti armati.
Un dato curioso: in Islanda nonostante l'altissimo numero di armi il tasso di omicidi è quasi pari allo zero!
Nel mondo: Stati Uniti primi. Cina "poco armata"
Nessuna sorpresa leggendo i dati: gli Stati Uniti dominano la classifica mondiale del possesso assoluto di armi da fuoco. Grazie al II Emendamento della Costituzione, che ne autorizza la detenzione, gli Usa registrano percentuali sensibilmente superiori al resto del pianeta: se è vero che "solo" il 31% dei cittadini possiede un'arma, è altresì importante sottolineare che ogni 100 abitanti ci sono 120 armi (il secondo Stato in questa classifica è lo Yemen, con 55 armi ogni 100 persone). Questo perché quella delle armi negli States per alcuni è una vera mania, con una fetta di collezionisti armati che posseggono un vero e proprio arsenale da guerra (si stima che il 20% della popolazione detenga il 65% delle armi). Dati che comunque registrano una flessione: resta imbattuto il picco raggiunto nel triennio 1977-1980, quando il 48% degli americani possedeva almeno un'arma.
Tra i più armati ci sono poi i cittadini sauditi (il 21%), gli iracheni (18%) e gli uruguayani (15%). Pochissime armi invece a Timor Est e in Tunisia, rispettivamente al penultimo e ultimo posto. Caso curioso è quello della Cina, che, pur essendo uno degli stati più preparati ad un eventuale conflitto bellico, ad oggi ha un tasso irrisorio di possesso personale di armi: solo 4,6 armi ogni 100 abitanti, solo il 2,86% dei civili ne ha una di proprietà.
La legge in Italia
In Italia le norme impongono numerose restrizioni, soprattutto sulle modalità di detenzione (ne abbiamo parlato qui). Avere un'arma può esporci a reazioni violente di chi ci troviamo di fronte, motivo per cui gli esperti consigliano di prevenire intrusioni con sistemi deterrenti: i ladri infatti è meglio lasciarli fuori casa e non basta spaventarli una volta entrati.
Diverso è il discorso per chi ha un fucile per sport o per caccia: l'Italia è un Paese che sforna campioni nel tiro a segno ed ama le attività venatorie. In questo caso, oltre alle norme di detenzione imposte dalla legge, ci sentiamo di darvi due consigli per garantire la sicurezza di tutti: allenatevi solo all'interno dei perimetri dei circoli sportivi e cacciate solo nelle stagioni dedicate. L'argomento è certamente divisivo ma comunque la si pensi possiamo dirci tutti d'accordo sul punto di partenza di questo scottante tema: la prudenza, con un'arma in mano, non è mai troppa.