Videosorveglianza in asili e case di riposo, la legge obbliga a dotarsi di impianti di sicurezza. La stampa nazionale è costantemente costretta a descrivere episodi di violenza e di soprusi contro minori negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia, oppure contro malati, disabili e anziani all'interno di strutture socio-assistenziali e residenziali. Un fenomeno che indigna, soprattutto per l'evidente disparità di forze fra aggressori e aggrediti, questi ultimi il più delle volte in uno stato di totale indifesa.
Indagini, denunce e arresti se ne sono registrati parecchi negli ultimi anni e queste misure di repressione, in alcuni casi, sono stati possibili grazie al materiale raccolto dalle telecamere. Fino ad oggi gran parte degli impianti che hanno catturato le immagini violente venivano installati dalle Forze dell'Ordine in seguito a segnalazioni e denunce ma dal 28 maggio, con l'approvazione del Ddl inserito nello Sblocca Cantieri, gli occhi elettronici della videosorveglianza saranno installati in ogni asilo nido e dell'infanzia e in ogni struttura dedicata ad ospitare disabili e anziani.
Una proposta che unisce la politica. Nonostante il terreno del dibattito politico in questi mesi scotti più che mai (complice sicuramente la campagna elettorale), la proposta di introdurre sistemi di videosorveglianza ha unito forze politiche in Parlamento trasversali, dal Pd alla Lega passando per Forza Italia e Movimento 5 Stelle. Un esempio di cooperazione che ha reso l'iter per l'approvazione più semplice in Commissione parlamentare del Senato e che dà il via libera al primo stanziamento economico per sostenere la misura.
Cosa prevede l'emendamento. Il decreto Sblocca Cantieri ha ricevuto il via libera dalle commissioni Lavori Pubblici e Ambiente del Senato: il provvedimento è stato approvato il 29 maggio in Camera e dovrà essere convertito in legge entro il 17 giugno dopo eventuali emendamenti e il voto in Senato. L’emendamento prevede la creazione di un fondo per finanziare l’installazione degli impianti per dare agli ospiti di strutture pubbliche e paritarie private "ancora maggior tutela" La dotazione economica prevista sarà di 5 milioni di euro per quest'anno e di 15 milioni annuali per un periodo di tempo che va dal 2020 al 2024. Con questi fondi i Comuni dovranno dotare le strutture in oggetto di impianti completi di videocamere e sistemi per immagazzinare le immagini.
Ma non solo le telecamere sono oggetto di questo emendamento: nel disegno di legge viene scritto nero su bianco che il Ministero della Salute dovrà spendersi in prima linea per campagne di prevenzione al tema: campagne di sensibilizzazione, spot televisivi, materiale e dialogo costante con le categorie, nelle università e nelle scuole sono gli strumenti necessari che dovrebbero portare risultati importanti a lungo termine.
Una certa attenzione è stata data anche alla formazione del personale: nel testo è presente un'indicazione di intenti circa test attitudinali che gli operatori dovrebbero affrontare, tuttavia non sono state inserite norme specifiche, configurando il paragrafo più come un orizzonte da seguire che come un vero e proprio risultato.
La privacy come verrà tutelata? Disabili, anziani e bambini sono soggetti estremamente sensibili, spesso destinatari di norme speciali in materia di tutela della privacy. Per questo la legge delinea con precisione i limiti nell'utilizzo di immagini catturate dalla videosorveglianza. I materiali registrati non possono essere visionati se non dalle Forze dell'Ordine su autorizzazione di un magistrato e a seguito di denuncia per presunte violenze. Le persone destinatarie della norma di prevenzione ma anche, e questo va sottolineato, i lavoratori delle strutture stesse sono così tutelati da eventuali abusi della propria immagine.