Il mondo della vigilanza privata negli ultimi anni ha seguito un percorso di aggregazione: chi ha fatto investimenti e si è preparato, è cresciuto e ha acquisito piccole realtà che non sono riuscite a stare sul mercato. È quanto emerge dall'analisi di settore che fa Gianluca Tedesco, amministratore delegato di G4 Vigilanza. «Se fino alla fine degli anni novanta c’erano tante piccole realtà locali – spiega Tedesco –, oggi il mercato globale, l’esigenza di affrontare grossi investimenti e la necessità di superare sfide importanti in merito alla sicurezza, stanno determinando una lenta selezione naturale. In questo contesto si inserisce la nostra esperienza. La G4 Vigilanza inizia la propria attività nel 1980. Negli anni abbiamo sviluppato i nostri rami d’azienda diversificando le offerte in combinazione con una politica di espansione territoriale e di sviluppo dei propri strumenti tecnologici e operativi, nel rispetto dei cambiamenti del mercato. Gli investimenti sostenuti in ricerca e sviluppo hanno portato all'evoluzione dei sistemi telematici di controllo permettendo di migliorare la qualità del lavoro e presidio del territorio, supportando il proprio personale nello svolgimento dei servizi».
In che modo avete affrontato il periodo recessivo degli ultimi anni?
«Senza dubbio la crisi si è fatta sentire anche nel nostro settore. Il target di riferimento di un’azienda come G4 è molto ampio, ci rivolgiamo alle famiglie, al retail, alle aziende e alla Pa. Ognuno di questi settori ha reagito in maniera differente alla recessione, facendoci assistere a flessioni e accelerazioni schizofreniche. L’unico modo per restare competitivi è indubbiamente la velocità di adattamento applicata ai singoli mercati. E i risultati sono nei bilanci: G4 Vigilanza ha registrato dal 2010 ad oggi un costante incremento dei volumi d’affari».
Numeri a parte, quali risultati avete registrato?
«La situazione è più che positiva: stiamo differenziandoci e prendendo quote di mercato. Penso al cash management, in cui il percorso del denaro è completamente monitorato dal cliente dal momento in cui viene depositato in una nostra “cassaforte intelligente”, fino al momento in cui avviene il versamento effettivo in banca. Tutto ciò è possibile grazie a un sistema complesso di sensori e di rilevatori Gps gestito da un software web-based utilizzabile dai nostri clienti. Così, anche un piccolo negoziante può depositare il contante appena ricevuto dal suo cliente in una nostra piccolissima cassaforte che accredita istantaneamente la somma sul conto corrente. È come avere in negozio un apparecchio cash-in della banca. In generale è la “remotizzazione” la direzione verso la quale si sta andando. Ogni attività legata alla vigilanza (pensiamo alla videosorveglianza) è consultabile dal proprio pc o smartphone».
L’azienda negli anni ha stretto collaborazioni con aziende leader?
«Certamente. Da una dimensione più locale (fino al 2011), l’azione di sviluppo e di estensione degli anni a venire (sia in termini di territorio sia in termini di volumi di lavoro) è insieme causa ed effetto di esperienze più professionali e di maggior respiro. Questo ha imposto l’adozione di processi aziendali più “industriali”, ha richiesto la partecipazione alla vita di azienda di risorse con competenza più specifica. Le commesse nazionali sono state acquisite in questo modo. Vien da sé che, questo processo, ha inciso positivamente sul clima e sullo spirito aziendale, generando il percorso di maturazione in corso».
Quali investimenti ha in animo di effettuare nel prossimo futuro?
«Investiremo sulla tecnologia sia in ambito sicurezza che in ambito facilities: nell'epoca dell’internet of things ognuno di noi ambisce a soddisfare le proprie necessità personali e professionali con un click. Oltre all'innovazione tecnologica e informatica, abbiamo cominciato quest’anno un percorso impegnativo di marketing e comunicazione, nel tentativo di colmare quel gap culturale di approccio al cliente che c’è tra il nostro mondo e quello di altri mercati di servizi al consumer (telefonia, banche, assicurazioni…). Insisteremo anche con i servizi per le grandi aziende sulla scia del percorso avviato qualche anno fa che ci da linfa per continuare a crescere».
(Tratto da «Industria», inserto de Il Giornale del 23 ottobre 2017)